La Fp Cgil prende atto del progetto illustrato, questa mattina, dall’assessora Segnana, dal dottor Ferro e dalla dottoressa Morandini dell’Azienda sanitaria. Il progetto, presentato come capace di aumentare l’attrattività del lavoro nella Sanità pubblica trentina, è sicuramente condivisibile per lo sforzo che occorre mettere in campo per tenere, e auspicabilmente rafforzare, la nostra Sanità; temiamo tuttavia che nozze coi fichi secchi siano da sempre difficili se non impossibili: difatti non c’è stato alcun passaggio sulle risorse che occorrerebbe investire per una reale attrattività.
C’è poi ancora il tema della partecipazione e del confronto coi sindacati, poiché il progetto arriva a valle di una serie di focus cui le Organizzazioni sindacali non hanno preso parte. È da sottolineare in ogni caso che il tema dell’attrattività e il problema della fuga dei professionisti sia un fatto su cui convergono Assessorato e Azienda sanitaria, e quindi è insussistente la narrazione secondo cui in Sanità trentina va tutto bene.
Sull’argomento interviene il Segretario generale della Fp Cgil Luigi Diaspro: «Abbiamo premesso che occorrerebbe recuperare questa iniziativa col coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, che non possono essere chiamate solo a cose fatte, ma anche nella predisposizione e nello studio delle nuove iniziative, serve quindi il recupero delle corrette relazioni sindacali, proprio a partire da questo progetto.
Venendo al merito, temi trascurati che possono davvero rendere attrattivo il sistema sono l’organizzazione del lavoro, la conciliazione vita lavoro, l’ordinamento professionale e le risorse necessarie per fare tutto questo. Ben vengano migliori modalità di comunicazione annunciate dall’Azienda e dall’assessora, con migliore pubblicità dei bandi e maggiore efficacia nel contatto coi professionisti, ma di risorse non si è purtroppo ancora una volta parlato: senza quelle, come si pensa di attirare i professionisti in Trentino?
Nella prossima manovra di assestamento 2023, al di là dei progetti presentati, ci aspettiamo di trovare l’accantonamento delle risorse necessarie per il triennio 2022 – 2024, in tal senso abbiamo chiesto espressamente a Segnana di farsi parte attiva e abbiamo chiesto le risorse per la conclusione di contratti che sono ancora aperti, tra cui quello per la dirigenza medica 2016 – 2018, ma anche quelli del personale del comparto per quanto riguarda l’ordinamento professionale, perché al di là delle prospettive di maggiore efficacia nella comunicazione e della costituzione di gruppi lavoro per monitorare il progetto, il tema centrale, le risorse, sembra essere stato “dimenticato”».