Il tempo passa e le risposte non arrivano. Sono mesi che segnaliamo le criticità del sistema di
prima accoglienza in Trentino.
Sono mesi che chiediamo risposte circa la sorte degli ospiti e degli operatori della Residenza
Fersina. Qui il contratto di appalto con la cooperativa Kaleidoscopio è in proroga e la proroga scade
a fine giugno. Come da copione, correttamente la cooperativa ha informato i lavoratori dei
licenziamenti per fine appalto e nel frattempo ad oggi né la Provincia né il Commissariato del
Governo hanno ritenuto utile informare i lavoratori né a quali condizioni il servizio proseguirà, né
con quale soggetto si intenderà andare avanti, né se ci saranno garanzie di tenuta occupazionale da
Luglio 2025. Eppure abbiamo più volte chiesto un confronto senza ottenere alcun riscontro.
Sono mesi che chiediamo risposte circa il futuro degli ospiti e degli operatori della Residenza Adige.
Qui il problema attiene la struttura che deve essere restituita, anche in questo caso entro fine
giugno 2025, ai proprietari. Anche in questo caso silenzio ufficiale da parte della Provincia,
nonostante le richieste reiterate da parte delle organizzazioni sindacali. Se nulla sappiamo
ufficialmente, da tempo si rincorrono le voci sui giornali fino alla fantasiosa soluzione di cui oggi
veniamo a conoscenza di allocare parte di questi ospiti in case ITEA a Trento. Sono mesi che si
conoscono le scadenze e le esigenze, sono mesi che la Provincia minimizza e a quasi trenta giorni
dalla chiusura ancora non ci sono risposte certe. In compenso la priorità pare essere quella di fare
il possibile per impedire una effettiva integrazione ed esasperare le condizioni di attrito tra
richiedenti asilo e residenti.
Crediamo sia ormai ora di occuparsi seriamente di rendere funzionale l’intero sistema trentino di
accoglienza ed integrazione dei richiedenti asilo e che questo servizio meriti visione e progettualità
e la medesima serietà e competenza che la Provincia impiega per realizzare le altre competenze
statutarie.
