Provincia sicura: “La situazione è sotto controllo”, ma il decreto Cutro riduce il personale
Le immagini della residenza Fersina diffuse pochi giorni fa dal sito Il Dolomiti manifestano un degrado per la struttura che ospita i richiedenti asilo della provincia di Trento.
La Fersina rimane una bomba sociale. Sono 260 gli ospiti, appena 19 gli operatori: molti hanno lasciato un impiego ormai insostenibile: “C’è un ambiente di lavoro che è estremamente pericoloso per gli operatori che prestano servizio nell’accoglienza, che lavorano in una struttura fatiscente e ricevono continue minacce
riferisce Valentino Bellin (Fisascat Cisl).
Il passaggio della gestione dalla cooperativa trentina Kaleidoscopio alla valdostana Leone Rosso non ha cambiato le cose:
Ad oggi – dice Federico Vitti (Fp Cgil) – si paga lo scotto del decreto Cutro, che prevede un importante abbassamento a livello dei servizi ma anche tagli al personale e alle loro mansioni nei confronti dell’utenza. Sparite le lezioni d’italiano e la consulenza legale, ridotto all’osso il supporto psicologico, ultimi brandelli di un percorso di integrazione.
La fine dell’anno è vicina e la residenza dovrà essere far posto al nuovo ospedale e quindi sarà demolita: serve un posto per decine di persone ma il dove è ancora un mistero.