Alimentare la confusione e diffondere una sorta di velata minaccia verso i dipendenti pubblici. Questo è quanto pare trasparire dal comunicato stampa della Provincia diffuso questo pomeriggio e nel quale si parla di “violazioni” e di “spingersi in terreni non consentiti”.

Cominciamo con il fare chiarezza: che la Commissione di Garanzia sullo sciopero intervenga con proprie prescrizioni sulle proclamazioni di scioperi è previsto dalla legge ed è fatto assolutamente frequente. La violazione, al contrario, deve essere contestata e quindi sanzionata quando la stessa si compie, e non è certo il nostro caso.

Il comunicato della PAT è da ritenersi quindi sbagliato nel merito e inaccettabile nel metodo, in quanto contiene accuse infondate al sindacato per violazioni che non esistono, che respingiamo prontamente al mittente.

Nello specifico si tratta di indicazioni della Commissione – prontamente peraltro recepite dal Sindacato – relative alla concomitante proclamazione di uno sciopero a livello nazionale delle categorie della scuola del quale nulla, all’atto della proclamazione in Trentino, si sapeva a livello locale.

Lo sciopero nazionale del settore scuola è fissato al 10 dicembre, quello dei lavoratori pubblici trentini al 16 dicembre. Per questo motivo, non essendoci i dieci giorni di distanza da uno sciopero all’altro come previsto dalla legge, la Commissione “indica” l’esclusione della scuola dall’iniziativa trentina.

Non è pertanto ammissibile leggere affermazioni quali “spingersi in terreni non consentiti” o giudizi censori quali “devono osservare i limiti imposti dalla legislazione per la tutela dei servizi essenziali ai cittadini”.

Non consentiamo alla Provincia di strumentalizzare una circostanza fortuita e di bacchettare maldestramente chi tutela i lavoratori e chi fornisce in concreto i servizi ai cittadini.

Precisiamo pertanto ai cittadini, alle lavoratrici e ai lavoratori tutti che, nel recepire integralmente le indicazioni della Commissione di Garanzia relative alle circostanze riferite, abbiamo proprio questa mattina inviato nota di rettifica della proclamazione dello sciopero per escludere – per le ragioni suddette – il settore scuola ma che lo sciopero rimane evidentemente proclamato per l’intera giornata del 16 dicembre per tutte le altre categorie del pubblico impiego (sanità, autonomie locali e ricerca) con astensione anche dalle prestazioni aggiuntive dal 4 al 22 dicembre.

La scuola tutta proseguirà in ogni caso con modalità diverse la legittima rivendicazione di un dovuto contratto.

Vergogna! invece di dare risposte alla vertenza che interessa 35.000 lavoratrici e lavoratori trentini e famiglie si strumentalizza con l’ennesimo messaggio demagogico e fazioso una circostanza imprevista e imprevedibile e, in ogni caso, limitata a un solo settore dei comparti mobilitati.

Rassicuriamo i lavoratori: non fatevi confondere, non fatevi intimidire. Con compattezza e ancora maggiore convinzione ribadiamo le ragioni dello sciopero del 16 dicembre e, dal 4 dicembre al 22, dello stop a straordinari e attività fuori dall’orario di lavoro ordinario, fino a quando non saranno rinnovati i contratti 2019/2021, con stanziamenti che non potranno essere inferiori a quelli previsti a livello nazionale.