Fugatti bugiardo seriale: rassicura e poi ci ripensa
Convochi le Categorie e dica cosa intende fare del Pubblico Impiego Trentino
“Non credo – commenta il presidente della Provincia – che, in cuor loro, i vertici delle organizzazioni sindacali temano che i patti non vengano rispettati. Ribadisco comunque che la Giunta provinciale intende concretizzare il suo impegno già con questa manovra di bilancio. Infatti la negoziazione in atto con lo Stato … ci consente di guardare alla tematica del rinnovo del contratto con fiducia, ma sempre all’interno di un cauto pragmatismo. Posso pertanto confermare che la strada è tracciata e la percorreremo“.
“Queste le parole pronunciate con lingua biforcuta dal Presidente Fugatti, cui è seguito l’incredibile, ennesimo, volgare voltafaccia con cui afferma di voler saltare il triennio 19/21, un fatto inedito e gravissimo che tuttavia conferma quello che abbiamo sempre detto: al di là di parole di circostanza, pacche sulle spalle ed elogi pelosi qua e là, questo Presidente e questa Giunta provinciale vedono come fumo negli occhi il comparto pubblico, un bacino evidentemente di poco interesse elettoralistico, e proprio non ce la fanno a pensare di “sprecare” risorse per questi privilegiati, neppure nel quadro del mutato scenario economico finanziario di maggior favore per le casse provinciali, appena salutato in pompa magna.
L’indecenza di questo tiro mancino ci viene sottolineata dalle tantissime telefonate, messaggi e mail che ci stanno arrivando in queste ore da parte delle lavoratrici e dei lavoratori delle autonomie locali, sanità, scuola, formazione professionale, ricerca, che stentano a credere a questa ennesima prova di inaffidabilità, che continua nella svalorizzazione e nella mortificazione del loro lavoro da parte di questo Presidente”.
Queste le parole a caldo dei Segretari delle OO.SS. che hanno portato in piazza lo scorso 26 ottobre oltre 3.000 dipendenti pubblici dei vari settori, L. Diaspro – C. Mazzacca – B. Pallanch – S. Galli – G. Varagone – M. Valentinotti – C. Hoffer – E. Montefusco, alla notizia del blocco contrattuale per un triennio dei contratti pubblici, unico caso in Italia.
“È ora che il Presidente Fugatti la smetta di nascondersi e convochi formalmente le Categorie dei comparti per dire loro cosa intende fare del servizio pubblico trentino, un patrimonio di conoscenze, competenze, efficienza e qualità che rischia di essere buttato a mare dall’inconsistenza e dall’insipienza di una classe politica inadeguata al ruolo che la storia fatalmente gli sta affidando: la ripartenza sanitaria, economica e sociale post pandemia in Trentino si traduce in penalizzazione, dequalificazione e minore attrattività del lavoro pubblico, territorio ostile per i giovani che entreranno nella P.A.
Valuteremo nelle prossime ore le ulteriori iniziative di mobilitazione già preannunciate lo scorso 26 ottobre – non escludendo lo sciopero generale dei comparti pubblici – allorché il Presidente Fugatti non ebbe il coraggio di incontrarci e mandò l’Assessore Spinelli: quello che sta accadendo in Trentino è un fatto inusitato che interroga tutte le forze politiche e sociali sul ruolo della nostra Autonomia e sulla tenuta dei servizi che in forza dello Statuto Speciale il pubblico deve assicurare sul territorio.
A questa Giunta sfugge peraltro che c’è una questione salariale che investe tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, acuita dalla crescita dell’inflazione e dall’aumento delle bollette energetiche che influirà sui consumi delle famiglie e quindi sull’economia del territorio. Pura miopia.
Contestualmente proseguono le valutazioni su possibili iniziative di carattere legale” concludono i Segretari.