La Funzione pubblica Cgil lancia un nuovo, grave allarme per una Sanità trentina che appare sempre più priva di una pianificazione strategica. Gianna Colle e Marco Cont spiegano, senza mezze misure: «È marcata la carenza di personale tecnico di radiologia. Su richiesta dei professionisti abbiamo chiesto all’Azienda sanitaria di aprire un tavolo di confronto: sono insostenibili i turni nelle unità di radiologia degli ospedali periferici. Non abbiamo ricevuto risposta, ma sappiamo che l’Apss si è attivata con diversi incontri nei vari presidi. La carenza di tecnici di radiologia è nota: avevamo già individuato e segnalato il problema prima della pandemia e ora, con la ripresa delle normali attività e il recupero delle liste di attesa, questo si è palesemente evidenziato».
Negli anni la carenza ha portato a far trovare agli stessi tecnici soluzioni tampone per mantenere e garantire il servizio, con fasce diurne e pronte disponibilità nelle fasce serali / notturne, ma nel frattempo non si è provveduto a formare nuovi tecnici. La mancata previsione dell’accresciuto fabbisogno, per le mutate esigenze sanitarie e per la sostituzione di chi va in pensione, è evidente; inoltre la diagnostica ricorre sempre più a radiografie e Tac».
Ulteriore fronte di crisi della Sanità trentina
Negli ospedali periferici la stagione turistica, sia estiva che invernale, porta a un incremento di accessi ai Pronto soccorso anche di sera e di notte: la presenza dei tecnici in pronta disponibilità di fatto si tramuta in un turno attivo. Ma le attuali dotazioni organiche non permettono l’attivazione di un turno attivo notturno e non garantiscono neanche la sostenibilità dei turni in pronta disponibilità con il necessario recupero psico-fisico.
Alcuni coordinatori hanno dato la loro disponibilità a mettersi in turno e in pronta disponibilità; il personale part-time, per solidarietà, svolge turni di pronta disponibilità a sostegno dei colleghi a tempo pieno. In alcune realtà periferiche si arriva anche a svolgere 4 pronte disponibilità notturne consecutive in una settimana, dopo un consueto turno di pomeriggio.
«Fino a che punto si può andare avanti con questi ritmi? Nel breve termine serve rivedere l’organizzazione del lavoro e reclutare nuovo personale, neo-laureato o in procinto di laurearsi; quindi bandire immediatamente il concorso per assumere i tecnici che conseguiranno la laurea a novembre. Urgente è mettere immediatamente in atto il percorso per la riapertura su Trento, all’interno della facoltà di medicina, del corso di laurea per tecnici di radiologia. Attendiamo la convocazione da parte dell’Azienda sanitaria per dare una prima risposta ai lavoratori».