Le 3 priorità di Fp Cgil e Cisl Fp dopo la riunione da cui sono stati esclusi
«Apprendiamo, dal comunicato dell’ufficio stampa della Pat, dell’istituzione di un tavolo tecnico per affrontare le situazioni più critiche in vista della sospensione del personale sanitario non vaccinato che opera all’interno delle Rsa, con la rassicurazione da parte dell’Assessora Segnana che saranno messe in campo tutte le soluzioni tecniche necessarie per affrontare la situazione e il ringraziamento al personale che si è responsabilmente vaccinato. Prendiamo atto di queste rassicurazioni, ma ricordiamo all’Assessora che la situazione delle case di riposo non può essere trattata a un tavolo cui non è presente la rappresentanza dei lavoratori coinvolti e che di ringraziamenti fittizi il personale ne ha abbastanza». Queste le parole dei segretari generali di Fp Cgil Luigi Diaspro e Cisl Fp Giuseppe Pallanch.
«Da indiscrezioni sono emersi alcuni dei contenuti della riunione tra Assessorato, Upipa e Spes. Anzitutto pare che le Apsp in effettiva difficoltà a causa della sospensione del personale non vaccinato siano 3 e non 5. Pare inoltre che l’Azienda sanitaria possa mandare una decina di professionisti a supporto delle case di riposo in maggiore affanno. Se questo è vero, evidentemente siamo di fronte a una situazione diversa rispetto a quella paventata finora. Bene che le difficoltà siano minori rispetto a quanto precedentemente comunicato, ma è paradossale che non si conosca esattamente il numero ma solo una stima dei provvedimenti di sospensione emessi, che per le Apsp, sarebbero circa 280/300».
Preso atto di quanto emerso, i segretari precisano 3 richieste, non più prorogabili. «Primo: a questo punto vanno stanziate, qui e ora, nuove risorse per creare un sistema premiante che dia conto e valore a questa particolare fase di lavoro e difficoltà. Secondo, rilanciamo l’esigenza di riunire immediatamente il tavolo permanente come istituito in Upipa: la riunione di oggi trattava di organizzazione, gestione e carichi di lavoro del personale ed è semplicemente inammissibile che i rappresentanti dei lavoratori ne siano stati esclusi; assurdo che si debbano attendere le notizie di stampa per sapere cosa decidono i vertici di Provincia, Upipa e Spes per riorganizzare i servizi per i nostri anziani e con quale e quanto personale di supporto, con quali modalità operative. Terzo, a questo personale non può essere ancora negato il dovuto stanziamento di risorse per l’accordo di settore, per mettere mano all’ordinamento professionale e per rinnovare il contratto di lavoro scaduto».
Riconvocazione immediata quindi del tavolo permanente, ottenuto nei giorni scorsi proprio grazie alla richiesta di Fp Cgil e Cisl Fp, per conoscere i dati definitivi della situazione, ma anche i provvedimenti di natura riorganizzativa che si intendono adottare. «Queste lavoratrici e lavoratori garantiscono l’assistenza e il benessere dei nostri anziani. Lo hanno fatto nei mesi più cupi della pandemia e si preparano a nuovi mesi di difficoltà, coi colleghi sospesi e l’arrivo dell’autunno. Serve riattivare un dialogo che porti a valorizzare lo sforzo, la professionalità e l’impegno di queste persone, oltre a garantirne, ovviamente, diritti e tutele.
La mobilitazione pertanto continua: il 9 settembre saremo in presidio coi lavoratori sotto l’Assessorato della Salute in Via Gilli perché la politica assuma come prioritaria la questione del personale delle case di riposo trentine, smettendola con misure tampone che gravano esclusivamente sulla responsabilità degli operatori. Occorre una revisione profonda del sistema, a partire dai parametri di assistenza, all’equiparazione delle condizioni giuridiche e retributive col contratto sanitario, al riconoscimento professionale, al rinnovo del contratto».