SI È SVOLTO IERI 20 SETTEMBRE L’INCONTRO IN AZIENDA PER LA PRESENTAZIONE DEL REGOLAMENTO SULLA LIBERA PROFESSIONE DEL PERSONALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE.
La “libera professione” delle professioni sanitarie rischia di essere uno specchietto per le allodole creando false aspettative e peggiorando l’attuale situazione, se prima non si definiscono obiettivi aziendali in relazione alle attuali carenze di personale.
Servono assunzioni e anche soluzioni alternative per l’immediata valorizzazione del personale già stremato da turni massacranti e mancati riposi, oltre a prevedere l’istituzione, anche per il comparto, dell’indennità di esclusività già esistente per la Dirigenza.
Non sono stati presentati dati relativi al monte ore straordinario cui già attualmente sono chiamati i singoli professionisti, ai fabbisogni di personale previsto, alle assunzioni programmate, in base ai quali ipotizzare percorsi lavorativi esterni all’azienda (quindi ore lavorative ulteriori rispetto alle attuali), vincolati come sono – e devono essere – al rispetto prioritario delle norme e dei contratti in materia di orario massimo di lavoro e minimo di riposo.
Si rischia di aumentare ulteriormente il carico di lavoro di questo personale; si ricordi anche lo stallo nelle assunzioni degli Infermieri per non compromettere la tenuta dei servizi della Apsp (Case di Riposo) da cui proviene parte degli idonei.
Presupposto fondamentale per il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Azienda è la coerenza con l’obiettivo dello smaltimento delle liste d’attesa, con la programmazione quindi di prestazioni aggiuntive per le quali il medesimo personale è tenuto a dichiararsi disponibile. In sostanza l’Azienda – come prevede espressamente la legge – deve garantire prioritariamente lo smaltimento delle liste d’attesa, un problema di indubbia attualità notevolmente aumentato anche in Trentino.
Siamo convinti della necessità di altri strumenti per valorizzare e qualificare il personale già allo stremo, tra i quali:
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IL VARO DI UN NUOVO ORDINAMENTO PROFESSIONALE che riconosca competenze, professionalità e responsabilità, per il quale la Fp CGIL ha nuovamente sollecitato l’istituzione del tavolo di confronto in Apran per colmare il grave ritardo con quanto già previsto a livello nazionale;
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UN PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI A TUTTI I LIVELLI;
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RISORSE CERTE E CONGRUE RISPETTO AL DATO INFLATTIVO PER IL RINNOVO DEL CCPL 2022-2024 e non promesse generiche che rinviano a provvedimenti legislativi indefiniti stanziando, con la legge di assestamento di agosto, esclusivamente 15 milioni per il 2023 e 5 milioni a partire dal 2024 per tutti i comparti pubblici, come ha fatto l’attuale giunta;
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L’ISTITUZIONE DELL’INDENNITÀ DI ESCLUSIVITÀ PER IL COMPARTO COME GIÀ IN VIGORE PER LA DIRIGENZA.