TUTELARE I SALARI DI CHI SI OCCUPA DEI SERVIZI ALLE PERSONE
IL GOVERNO È RIUSCITO NEL MIRACOLO DI PEGGIORARE LA LEGGE FORNERO
SERVONO PIÙ RISORSE PER I CCNL PUBBLICI
OCCORRONO PIU RISORSE PER LA SANITÀ PUBBLICA

Vogliamo tutelare il salario di tutti i lavoratori dei servizi pubblici, anche quelli con contratti privati, occorrono più risorse per finanziare adeguatamente tutti i servizi ed evitare il dumping contrattuale.
Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad
eliminare le liste d’attesa, a stabilizzare i precari e per fare nuove assunzioni.
Quota 103 con la finestra di 9 mesi diventa Quota 103 e ¾, una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici. È una vergogna il ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che taglia l’assegno pensionistico fino al 20%. È inaccettabile che la pensione non possa superare quattro volte il minimo.
È inaccettabile la revisione delle aliquote del calcolo delle pensioni liquidate a partire dal 1/1/2024 che penalizza i lavoratori degli enti locali, della sanità e gli insegnanti delle scuole-comunali e parificate, degli ufficiali, aiutanti e coadiutori giudiziari con tagli fino a 18.000 euro annui.
Si colpiscono ancora una volta le donne con l’aumento a 61 anni come anzianità per accedere ad
“opzione donna”.
Quanto stanziato dal Governo per il rinnovo del contratti è lontanissimo dal recupero dell’inflazione a 2 cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d’acquisto del 16.1%, di fatto dipendenti pubblici si pagano questo rinnovo e ci rimettono pure!
L’anticipo previsto dal governo non solo divide i lavoratori dello stato da quelli di enti locali e sanità, penalizza i tempi determinati ma è un modo per mascherare l’insufficienza di risorse per i salari, assorbe oltretutto il bonus del 2023 e le risorse sono solo per un anno ( per altro anche in Trentino le risorse previste, pari al 6,31% – ma non ancora stanziate – sono del tutto insufficienti per rafforzare il potere d’acquisto dei dipendenti di Autonomie Locali, Sanità e Ricerca ).
Non ci sono risposte per la stabilizzazione dei precari nel settore pubblico, quelli storici, quelli del
PNRR e dei Pon e non si danno risposte agli idonei.
Il Governo non ha ancora attuato la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il differimento del TFR/TFS dei lavoratori pubblici fino a 7 anni.
Non si estendono i benefici fiscali per la contrattazione di secondo livello che rimangono solo per
il privato e rimane il tetto sul salario accessorio.
Contro il taglio di 600 milioni di Euro per Regioni, Province e Comuni: a rischio, ancora una
volta, il turnover del personale.

CORTEO ORE 9:30 IN PIAZZA FIERA

LA MANIFESTAZIONE SI CONCLUDERÀ IN CORSO 3 NOVEMBRE

CON UN PRESIDIO SOTTO IL COMMISSARIATO DEL GOVERNO

MOBILITIAMOCI !!!!