SECONDO INCONTRO CON L’ASSESSORE SPINELLI

Ieri 8 marzo abbiamo incontrato l’Assessore Spinelli e il dott. Comper sui temi in oggetto (per il primo incontro vedi comunicato del 9 febbraio).

Un DDL per le Progressioni Verticali

Siamo stati informati della preparazione di un testo normativo – DDL – che potrebbe essere approvato dalla giunta provinciale entro il mese di aprile e poi dal consiglio provinciale entro giugno – con il quale si riformerebbe il sistema di reclutamento e delle progressioni verticali, accogliendo una richiesta della Fp CGIL da tempo sul tavolo per semplificare e favorire le progressioni tra le Categorie oltre che prevedere la deroga al titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno, recependo di fatto il DL 80/21 nazionale.
Nello stesso DDL dovrebbe trovare spazio una norma per dare soluzione alla questione progressioni orizzontali 19/21 che, grazie all’iniziativa inusitata del Consorzio dei Comuni come avallata dall’Apran, continua ad essere oggetto di interpretazione arbitraria e unilaterale della parte pubblica malgrado la firma dell’accordo del 13 febbraio 2023.
Su questa particolare situazione come Fp CGIL e unitariamente abbiamo ribadito la scorrettezza del comportamento Apran sul punto, chiedendo un riscontro formale alla nota unitaria di protesta del 21 febbraio scorso oltre che l’avvio tempestivo delle procedure di progressione economica per il personale. Attendiamo quindi che il Presidente Fugatti si pronunci al più presto. In caso contrario siamo pronti ad adire le vie legali per vedere accertato il comportamento antisindacale.

Nuove risorse per il Comparto

Facendo seguito a quanto preannunciato nel primo incontro, nello stesso DDL o al massimo nella manovra di assestamento al bilancio, potrebbero essere previste alcune misure di natura economica. In particolare:

• aumento del buono pasto a 7 euro – costo annuo ca. 2,5 milioni; • risorse per l’ordinamento professionale, pari a ca. 4 milioni. Si tratterebbe in buona sostanza di dare risposta ad alcune situazioni individuate dall’amministrazione pari a ca. il 10% del personale che, a quanto ci hanno riferito, avrebbe titolo per avanzamenti di varia natura; • incremento del 20% delle risorse Foreg, pari ca. a 200 euro lordi medi pro capite annui;

per un totale complessivo di ca. 15 milioni di euro sul comparto.

Come Fp CGIL abbiamo osservato quanto segue:

  • l’aumento di 1 euro del buono pasto arriva quasi fuori tempo massimo, visto il crollo del valore attuale di 6 euro a fronte di un’impennata dei prezzi e l’impossibilità di poter spendere il buono in forma cumulata e/o presso esercizi commerciali. E’ peraltro il caso di ricordare il risparmio delle amministrazioni per i buoni pasto non erogati durante il lock down e quelli tuttora non concessi per i dipendenti in lavoro agile.
  • Occorrerebbe quindi un provvedimento di maggiore impatto finanziario che intervenga anche su modalità di uso e spendibilità; continuiamo a ritenere necessaria la revisione dell’intero ordinamento professionale, per attivare un meccanismo virtuoso che riconosca competenze e professionalità, il giusto inquadramento e consenta prospettive di carriera professionale ed economica, risolvendo tutti i nodi che si sono prodotti con un ordinamento ormai superato. Per questi motivi non ci convince affatto l’idea di una ricognizione unilaterale dell’amministrazione per dare soluzione parzialissima e discrezionale ad un decimo dei dipendenti. Chiediamo invece uno stanziamento per poter affrontare il tema generale dell’ordinamento e del sistema di classificazione in sede Apran, il cui primo incontro è peraltro fissato per il giorno 20 marzo p.v.;
  • prevedere nuove risorse sul capitolo produttività anziché sulle voci fisse e continuative stipendiali non ci vede d’accordo. Non condividiamo affatto lo stanziamento del’1,5% una tantum operato a livello nazionale ma, allo stesso tempo, non possiamo accettare di dirottare risorse sulle sole voci accessorie. Lo abbiamo detto a più riprese, per ultimo nel nostro Congresso Provinciale: diciamo no ad un modello di dinamica di crescita dei salari fondato sull’aumento di sole voci premiali, produttività e indennità per obiettivi e risultati. Il potere d’acquisto dei salari va sostenuto con l’aumento degli stipendi, con il rinnovo dei contratti pubblici, con la pensionabilità delle voci retributive per contrastare la povertà delle prossime pensioni.

In conclusione quindi, richiedendo come Fp CGIL che non si ripeta lo schema del rinnovo 2019/2021 per il quale ancora oggi – a causa delle tempistiche assurde con cui si sono stanziate le risorse – siamo costretti ad una vertenza con le parti datoriali per la partita delle progressioni, abbiamo sollecitato la Giunta per il tramite dell’Assessore Spinelli a prevedere i necessari stanziamenti per il triennio 22/24 nella manovra di assestamento di bilancio di giugno.

E’ inaccettabile che si consideri il finanziamento dei contratti pubblici una variabile dipendente dall’eventuale avanzo di risorse, come ci è stato candidamente riferito al tavolo!

Il contratto di lavoro è un diritto! I contratti vanno rinnovati alla scadenza e non dopo anni! Questo vale per il pubblico e per il privato! Non ci si lamenti ipocritamente della poca attrattività del lavoro pubblico in Trentino – Sanità, Case di Riposo, Comuni e Provincia – e dei bandi deserti se non si investe sul sistema!

Vi terremo aggiornati.