Sindacati: non bastano le promesse. Da Bisesti e Federcoop vogliamo fatti. Il sotto-inquadramento riduce di 100 euro al mese le buste paga
Oltre duecento lavoratrici in piazza
Erano oltre duecento le lavoratrici dei nidi d’infanzia esternalizzati che questa mattina hanno protestato prima in Piazza Dante e poi sotto la sede della Cooperazione per chiedere il rispetto del contratto collettivo sottoscritto nel 2019. In Federazione una delegazione di lavoratrici con Luigi Diaspro Roberta Piersanti e Giovanni Virruso di Fp Cgil e Lamberto Avanzo e Fabio Bertolissi di Fisascat Cisl hanno incontrato l’assessore Mirko Bisesti e il presidente della Cooperazione Simoni.
Ad oggi gran parte di educatrici e operatrici di appoggio, sono sotto-inquadrate rispetto a quanto prevede il contratto. Il che vuol dire che da tre anni, ogni mese nelle loro buste paga, mancano circa 100 euro lordi. La situazione è leggermente diversa per le educatrici laureate che con oltre due anni di ritardo si sono viste finalmente riconosciute il titolo e dunque giusto inquadramento e retribuzione.
Le lavoratrici e i sindacati puntano il dito contro le cooperative che gestiscono i nidi che non solo non rispettano il contratto, ma stanno anche trattenendo le risorse stanziate dagli enti locali nei nuovi appalti dal momento che erogano livelli di inquadramento e, dunque di retribuzione, più bassi rispetto a quelli usati nei capitolati di gara come base di calcolo del costo del personale educativo con titolo e di quello addetto all’infanzia con funzioni non educative.
La critica forte è stata sollevata anche verso Provincia ed enti locali, stazioni appaltanti, che hanno rinunciato a pretendere il corretto rispetto dei diritti delle lavoratrici. Le risorse pubbliche non possono essere usate per disconoscere gli accordi contrattuali.
Questioni ribadite anche all’assessore Mirko Bisesti e al presidente Simoni che hanno dato oggi massima disponibilità ad approfondire la questione sul piano normativo anche con il Consiglio delle Autonomie Locali per arrivare ad una soluzione. Bisesti ha anche confermato l’impegno di 29,9 milioni di euro per il pagamento degli arretrati relativi al 2022. “Prendiamo atto della disponibilità registrata oggi al tavolo, questa da sola però è insufficiente perché le promesse non bastano più, le lavoratrici pretendono il rispetto del contratto”, hanno ribadito Roberta Piersanti e Fabio Bertolissi che hanno anche sottolineato come le risorse annunciate siamo comunque insufficienti per pagare tutti gli arretrati visto che il contratto collettivo è stato sottoscritto a metà 2019.
Durante l’incontro sono state anche affrontate le rilevanti questioni aperte circa il Contratto Integrativo Provinciale del comparto della Cooperazione Sociale, scaduto dal 2006 e del meccanismo che regola gli appalti dei servizi, dal quale andrebbe escluso il costo del lavoro dagli elementi sui quali le Cooperative elaborano le loro offerte. La retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi in appalto deve essere preservata e incrementata.
L’incontro si è comunque concluso con l’impegno a proseguire il confronto, entro la fine del mese, quando sia Provincia sia Cooperazione avranno concluso gli approfondimenti normativi necessari.
Trento, 9 marzo 2023