A seguito della richiesta unitaria di affrontare con urgenza il problema del buono pasto per i dipendenti pubblici trentini che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo sistema di gestione, stanno facendo pervenire al Sindacato il grido d’allarme per le enormi difficoltà nel trovare esercizi convenzionati a causa delle alte commissioni attualmente previste (7,73%) a fronte di zero commissioni con il precedente sistema in house, abbiamo sottoscritto questa mattina in Apran un accordo per una soluzione transitoria.

Così i segretari di CGIL FP CISL FP e UIL FPL EE.LL. Luigi Diaspro, Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti.

Quanto sottoscritto permetterà di vedersi riconosciuto il valore di euro 5,29 in busta paga nel momento in cui il buono pasto non potrà essere utilizzato secondo tempi e modalità compatibili (fasce temporali pausa pranzo) come previste contrattualmente presso i singoli enti, moltiplicati per il numero di giornate di prestazione in sede o nel luogo di missione.

La soluzione transitoria è in vigore dal 5 giugno al 31 ottobre 2023, nella prospettiva del rafforzamento del circuito degli esercizi convenzionati nei prossimi mesi, ad oggi in numero insufficiente rispetto alle reali esigenze del personale. Si inzia a vedere la “luce in fondo al tunnel” per il risultato ottenuto, data l’azione di sollecito messo in atto dalle OO.SS. Confederali nelle scorse settimane.

Si tratta evidentemente di una misura tampone per dare risposta ad un diritto dei lavoratori messo in discussione dall’attuale condizione determinata dall’avvio del nuovo appalto, con esercizi commerciali che disdettano le convenzioni per le alte commissioni e/o ne scaricano gli effetti sul consumatore finale, a fronte di un potere d’acquisto delle retribuzioni già fortemente falcidiato dalla spinta inflattiva.

Per questo occorre ristrutturare il buono pasto: rafforzando il valore, introducendo cumulabilità, pasti convenzionati, allargando il perimetro per la consumabilità e adeguandolo al costo della vita e potenziando la capillarità delle mense aziendali. E’ una vertenza che unitariamente abbiamo posto da tempo che continuerà nelle imminenze della legge di assestamento di bilancio, concludono Diaspro , Pallanch e Bassetti