In Trentino si procede con assoluta disparità di trattamento

Malgrado nel 2019 il Contratto Nazionale delle Cooperative Sociali abbia stabilito il livello D2 (impiegato) per l’educatore con titolo, in Trentino si procede con assoluta disparità di trattamento tra nuove assunte, educatori con titolo per soli laureati e senza titolo per tutti gli altri.

E’la legge 205/2017 che ha stabilito che è educatore professionale socio pedagogico chi ha una laurea L19, oppure un titolo conseguito entro il 2017 in base alle normative regionali vigenti, o chi ha un titolo conseguito a seguito del superamento di un corso intensivo e una certa anzianità di servizio.

Nessuna delle Cooperative inquadra correttamente tutti i propri dipendenti

A seguito del nostro sistematico intervento tutti i nuovi appalti del servizio nido calcolano il costo della manodopera sulla base del corretto inquadramento (D2 per le educatrici, D3 per le coordinatrici interne e B1 per il personale non educativo).

Tuttavia, nonostante legge, contratto collettivo e capitolati di appalto siano allineati, ad oggi nessuna delle Cooperative che in Trentino gestiscono il servizio nido inquadra correttamente tutti i propri dipendenti: solo nel 2022 (cioè con due anni e mezzo di ritardo!) è stato assegnato alle sole laureate il livello D2, mentre tutte le altre in possesso di titoli diversi dalla laurea, ad oggi sono inquadrate come educatrici senza titolo. Molte delle coordinatrici interne vengono inquadrate come semplici educatrici ed al personale non educativo nella maggior parte dei casi viene attribuito il livello dell’addetta alle pulizie, come se mai avesse contatti con i bambini

così Roberta Piersanti della FP CGIL ed Ermanno Ferrari della Fisascat Cisl.

Risparmi di spesa a danno delle lavoratrici

Questo si traduce in risparmi di spesa a danno delle lavoratrici, sulle quali le Cooperative da anni scaricano una dichiarata insostenibilità degli appalti, salvo poi lamentare l’incapacità di reclutare personale nuovo.

CI si chiede perchè le Cooperative-datrici di lavoro ritengano legittimo non corrispondere il dovuto alle lavoratrici anzichè chiedere alle stazioni appaltanti le risorse dovute, magari anche per il tramite della Federazione, che in questi anni è stata silenziosa spettatrice di questa palese violazione dei diritti delle lavoratrici

continuano Piersanti e Ferrari

Il problema dei Part Time

Altro problema è quello dei part time, in molti casi involontari e spesso non rispondenti all’orario effettivamente svolto, con tutte le conseguenze negative che questo comporta soprattutto in occasione dei cambi appalto.

Per discutere della situazione esistente, divenuta ancora più intollerabile con l’aumento del costo della vita in Provincia, le lavoratrici dei nidi si riuniranno in assemblea giovedì 26 gennaio presso la sede della CGIL del Trentino, alla presenza dei Segretari Generali di FP Cgil e Fisascat Cisl dalle 9 alle 11. Seguiranno analoghe iniziative per gli educatori di altri settori (scuola, centri e comunità, domiciliare).

FP CGIL

Roberta Piersanti

Tel. 348 130 2604

Fisascat Cisl

Ermanno Ferrari

Tel. 334 612 5263