Sanità: sosteniamo l’Appello degli Ordini Professionali per salvare il sistema sanitario provinciale e ribadiamo le nostre richieste: occorre un cambio di passo anche in Trentino per tutelare il diritto alla salute e il valore di lavoratrici e lavoratori.

Al Presidente Fugatti e all’Assessore Tonina chiediamo di aprire un tavolo generale di confronto sullo stato del nostro sistema sanitario per condividere analisi e possibili soluzioni. Crediamo sbagliato continuare ad opporre crudi dati statistici per dimostrare la presunta tenuta sostanziale del servizio provinciale, omettendo di considerare fenomeni importanti di stress lavoro correlato, dimissioni e sfiducia progressiva nel sistema pubblico da parte di operatrici e operatori e dell’opinione pubblica, l’aumento della domanda di prestazioni e relativi fabbisogni di personale che non possono ritenersi adeguati col semplice turn over, così come la pericolosa accentuazione del ricorso al privato in termini di finanziamenti.

Così Luigi Diaspro (FpCgil), all’indomani dell’appello degli ordini professionali per salvare la sanità pubblica trentina.

 

L’appello degli Ordini segue la presa di posizione delle Regioni, il rapporto della Ragioneria dello Stato, l’appello di 14 tra i maggiori scienziati del Paese, il richiamo della Corte dei Conti e il rapporto Censis, che vanno tutti nelle medesima direzione: il diritto alla salute è a rischio, continua a decrescere il finanziamento del SSN in rapporto al Pil (dal 6,6% del 2023 si passerà al 6,1% nel 2026) con una spesa di circa la metà rispetto a Francia e Germania, mentre crescono le disuguaglianze nell’accesso alle cure, si cura chi può, il pubblico arretra e non si riconosce il valore del personale per il quale è stanziato appena un terzo dell’inflazione 2022/2024 per rinnovare i contratti.Da parte nostra non possiamo che ribadire richieste sul tavolo da mesi, e l’occasione della Giornata Mondiale della Salute ci impegna ulteriormente nel non rinunciare a fare la nostra parte, in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori trentini e a tutela del diritto fondamentale alla salute dei cittadini come sancito dalla Costituzione. Insistiamo per una campagna straordinaria di assunzioni che vada oltre al turn over, per rivedere carichi di lavoro straordinari e rilevare i reali fabbisogni di prestazioni e di personale, intervenire sul tema dell’attrattività a partire dalla disparità salariale col resto del Paese e delle Regioni a Statuto Speciale, armonizzare i trattamenti retributivi nel sistema pubblico provinciale per evitare contese di personale tra i vari comparti. E qui entrano in gioco le grandi potenzialità e la responsabilità dell’Autonomia Speciale che da opportunità positiva sta lentamente declinando per l’assenza di visione e di interventi strutturali in grado di contrastare le progressive criticità che gli stessi Ordini rilevano.C’è la necessità di adeguare il finanziamento del servizio sanitario provinciale alle accresciute esigenze di cura e di personale, rendere effettiva la presa in carico del paziente in un sistema integrato socio sanitario territoriale, valorizzare responsabilità e competenze del personale adottando con urgenza un nuovo sistema di classificazione e ordinamento professionale.Il supplemento di interlocuzione con l’Assessore Tonina, richiesto dalla Fp Cgil e concordato in Apran in sede di stralcio economico 22/24 è l’occasione per un primo confronto su queste tematiche con la nuova giunta, per una considerazione del personale da mettere al centro prima di ogni altra azione per salvaguardare la sanità pubblica trentina.

conclude Diaspro.