La Fp Cgil NON firma gli accordi stralcio per il rinnovo 22/24. Oltre ai tabellari serve un impegno esigibile per nuove risorse
Intanto gli stanziamenti per gli Ordinamenti sono dirottati sulle indennità.
La Fp Cgil del Trentino NON firma gli Accordi Stralcio per i CCPL 2022-2024! Una scelta motivata in primo luogo da modalità di confronto in Apran non rispettose delle prerogative del Sindacato che stanno diventando una pratica costante. Gli accordi sono stati posti sbrigativamente alla firma, senza una formale convocazione del Sindacato. Unico tavolo convocato, quello della Sanità. Conseguenza di ciò è due pesi e due misure!
Per la Sanità l’accordo è stato rinviato a seguito della richiesta sindacale di ulteriori risorse in quanto, come noi sosteniamo sin dalla NON sottoscrizione del Protocollo del luglio scorso, il solo finanziamento del 6,31% sui tabellari è del tutto insufficiente.
Successivamente tuttavia, quando le toppe sono peggio del buco, c’è stato l’intervento dell’Assessore Tonina che, con un emendamento richiesto dalla maggioranza dei Sindacati (non dalla Fp Cgil), come da lui stesso dichiarato, sposta i 17 milioni stanziati per gli Ordinamenti Professionali sulla retribuzione accessoria.
Una richiesta miope, che sottrae risorse alla riqualificazione professionale, faticosamente conquistate in anni di battaglie della Fp Cgil per la revisione dei sistemi di classificazione e degli ordinamenti professionali, per dirottarle sui sistemi indennitari, sui quali siamo assolutamente d’accordo ma non con il gioco delle tre carte!
Allo stesso tempo si è offerto su un piatto d’argento alla giunta la possibilità di sottrarsi alla responsabilità di mettere risorse fresche, come invece hanno fatto altre Autonomie Speciali come l’Alto Adige (6o0 euro mensili per infermieri) e la Valle d’Aosta (800 euro mensili per medici e 350 mensili per infermieri).
In tal modo, l’Ordinamento Professionale è praticamente morto e sepolto, mentre a chiacchiere tutti dicono di volerlo riformare.
Per il comparto delle Autonomie Locali invece, le OO.SS. (tranne la Fp Cgil) hanno sottoscritto gli accordi per il solo tabellare, con la conseguenza di accettare modalità che limitano il Sindacato e, nel merito, senza pretendere un impegno minimo per ulteriori risorse: in modo talmente frettoloso da non ricordare neppure l’impegno assunto da Fugatti in sede di manovra di assestamento 2023 per la verifica dello scostamento tra risorse stanziate e inflazione reale, che andava al contrario ribadito.
Non è così che si tutelano i dipendenti pubblici trentini, con operazioni al ribasso non acquisitive, che limitano ulteriormente il potere d’acquisto dei salari su cui tutti dicono, a parole, di voler intervenire.
Da parte della Fp Cgil, ribadiamo coerenza e responsabilità nei confronti dei lavoratori, con prese di posizione nette e conseguenti: il 6,31% di fronte ad un’inflazione nel triennio del 17% è pari quasi ad un terzo, per il solo 2022 l’indice Ipca è del 6,6%! Questi sono i fatti. Per questo è necessario pretendere altri stanziamenti per completare il rinnovo dei CCPL 22/24, oltre ad aprire il confronto sul normo giuridico
fermo da anni.
La politica del “meglio poco che niente” ci ha portato ad avere i livelli salariali tra i più bassi d’Europa.
Il sostegno di lavoratrici e lavoratori registrato nelle tante assemblee di questi mesi ci dice che siamo sulla strada giusta: occorrono finanziamenti per ridare dignità e valorizzare il lavoro pubblico trentino, per sostenere i salari di fronte all’impennata dei costi delle bollette e dei prezzi al consumo, per rendere attrattivi i settori in maggiori difficoltà soggetti ai bandi deserti e alle dimissioni, per avviare un indifferibile percorso di armonizzazione dei contratti e tra i settori pubblici per arrestare il dumping interno.
Continueremo la nostra azione, a partire dalla prossima manovra di assestamento di giugno nella quale devono essere previsti stanziamenti adeguati a queste necessità, a partire – lo chiediamo sin d’ora – dal ripristino delle risorse per gli Ordinamenti Professionali sottratte alla contrattazione.